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venerdì 22 aprile 2011

BREVE SCAMBIO EPISTOLARE COL DIRETTORE DEL TOURING CLUB ITALIANO


Gentile Presidente,
sono socio Touring da oltre 20 anni con tessera di "socio del Secolo" e desidero che questa Associazione che Lei rappresenta contribuisca a far luce senza ambiguità su quanto letto su LA REPUBBLICA del 28/01/2011 (pag. 21), in un articolo di Marco Pasqua dal titolo "Bufera sul Touring club...
Il giornalista segnala un'odiosa espressione, pur ammettendo "che potrebbe anche essere il risultato di un lavoro di editing grossolano o frutto di ignoranza sul tema dell´Olocausto". Si trova a pag. 102 della Vostra 'guida verde' dedicata a Israele e Territori palestinesi. Si parla dell´Holocaust History Museum, nello Yad Vashem di Gerusalemme; in questa struttura, spiega la guida, «è narrata la storia della Shoah dal punto di vista degli ebrei». Anche io, mi sono domandato il significato di tale affermazione e non riesco a trovare una giustificazione accettabile per questa frase. Forse vi sono altri punti di vista sulla Shoah? O forse si intende lasciare aperta la strada alle interpretazioni negazioniste che vorrebbero cancellare quei fatti terribili? Spero vogliate prendere adeguati provvedimenti in merito alla questione, individuare responsabilità e provvedere alla correzione dell'errore impedendo la diffusione ulteriore sul mercato della suddetta guida.
29.1.11
Distinti saluti.
……

Gentile Socio,
le illazioni che ha trovato nell’articolo pubblicato su La Repubblica indignano Lei tanto quanto hanno indignato noi. Vorrei chiarirLe la genesi e il senso della frase “incriminata” con la quale si chiude la descrizione dell’Holocaust History Museum: si tratta della traduzione letterale di quanto descritto nello Yad Vashem Magazine, organo ufficiale del Museo in oggetto che con quelle parole intende spiegare la natura “interattiva” del Museo che pone il visitatore nell’ottica della vittima per vivere più intensamente e più vicino al vero (per quanto possa mai essere possibile) la disumana esperienza vissuta da milioni di persone.
Altri documenti autorevoli (le allego tutti e tre i documenti che cito) tratti dal sito web del Comune di Gerusalemme e dal sito web della Jewish Federation descrivono l’Holocaust History Museum nel medesimo modo, con le stesse identiche parole utilizzate dall’estensore della Guida Touring.
La redazione della guida ha sottointeso la spiegazione dell’interattività (da qui il “punto di vista”) ma mai ha voluto neanche lontanamente suggerire o lasciare intuire che ci siano altri “punti di vista” nella narrazione della storia di un capitolo tragico della storia dell’umanità intera come quello della Shoa, verso il quale da sempre la nostra Associazione ha manifestato attenzione e sensibilità.
Sempre nella descrizione dello Yad Vashem e del nuovo Holocaust History Museum la guida riporta le seguenti frasi: “progettato nel 1953 a memoria dei sei milioni di ebrei sterminati dai nazisti…” e ancora, poco più avanti “…sono incisi nella roccia i nomi di cinquemila comunità ebraiche di ventidue Paesi annientate dai nazisti”. Da queste frasi, dall’intera Guida, dallo Speciale Qui Touring dedicato ad Israele in edicola da qualche giorno e dalle molte guide realizzate alla scoperta dei luoghi ebraici realizzate in collaborazione con la Comunità Ebraica, credo si evinca in modo chiaro e inequivocabile qual è la posizione del Touring Club Italiano in merito.
Abbiamo chiarito con il Signor Dau, con La Repubblica che ci ha dedicato spazio e attenzione pubblicando la lettera di replica con tutte le spiegazioni e nel numero di marzo chiariremo la vicenda ai Soci nella speranza di poter eliminare definitivamente, una volta per tutte, la macchia di un’accusa infamante che ingiustamente ci è stata attribuita e che non ci appartiene in alcun modo.
Mi auguro di aver fugato ogni Suo dubbio in merito e La saluto cordialmente.

Fabrizio Galeotti
Direttore Generale Touring Club Italiano
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Gentile Direttore Generale Touring Club Italiano,
La ringrazio per la Sua cortese quanto sollecita risposta.
Della Sua missiva soprattutto mi ha confortato il passaggio "La redazione della guida ha sottointeso la spiegazione dell’interattività (da qui il “punto di vista”) ma mai ha voluto neanche lontanamente suggerire o lasciare intuire che ci siano altri “punti di vista” nella narrazione della storia di un capitolo tragico della storia dell’umanità intera come quello della Shoa, verso il quale da sempre la nostra Associazione ha manifestato attenzione e sensibilità". Anche i contatti e le azioni da Voi intraprese per chiarire definitivamente la posizione dell'Associazione sul tema sui vari mezzi di comunicazione è lodevole.
Cordiali saluti
Benedetto
....


Gentile Signor Benedetto R.,
grazie a Lei per averci scritto e per aver saputo comprendere, senza inutili e facili pregiudizi, la nostra posizione, che è univoca e ben definita su questo tema.
Le rinnovo i miei saluti più cordiali.
Fabrizio Galeotti

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