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venerdì 22 aprile 2011

TSUNAMI E ZONA INDUSTRIALE DI MILAZZO

ANCHE QUESTA LA SCRISSI NEL 2006. MAI AVUTO RISPOSTA DA MR. GRILLO. E DIRE CHE ALL'EPOCA MI SORBIVO TUTTE LE SUE NEWSLETTER... MA EGLI FORSE ERA STUFO DI LEGGERE I  TROPPO NUMEROSI POST DEI SUOI LETTORI. 
PUBBLICO QUESTO SCRITTO PERCHE' MI SEMBRA SEMPRE ATTUALE, VOI CHE NE PENSATE?

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Gentile Sig. Beppe Grillo,
mi chiamo Benedetto Roselli e ho sempre vissuto a Milazzo. 
A proposito delle recenti anormali attività vulcaniche dello Stromboli documentate dai media, Le volevo segnalare il totale disinteresse che la Protezione Civile nazionale e locale dedicano al GRAVE pericolo che rappresenterebbe un'onda anomala per la costa siciliana tirrenica, cioè il litorale di fronte all'arcipelago delle Eolie.
Lei sicuramente è al corrente dell'esistenza della vasta concentrazione di industrie inquinanti che fittamente ricoprono la fascia di territorio compresa tra Villafranca e Milazzo. Alcuni di questi complessi sono molto pericolosi, come l'impianto LCI Fining (una centrale ad idrogeno), costruito pochi anni fa e situato tra la raffineria petrolifera e la centrale termoelettrica dell'Enel! Questa pericolosa promiscuità è stata, invano, denunciata dalla stampa locale e anche da me personalmente segnalata a varie associazioni ambientaliste regionali e nazionali. Quelli di Greepeace Italia, ad esempio, mi hanno risposto che in quel momento avevano troppo da fare con le coltivazioni di soia transgenica e che potevano occuparsi di un problema alla volta...
Al pericolo costante di incidenti industriali gravi e devastanti, cui è costantemente esposta la spesso inconsapevole popolazione locale, si aggiunge quello degli effetti di un terremoto e di uno tsunami causato da uno dei numerosi vulcani attivi sopra e sotto la superficie del basso Tirreno.
Pensi che un paio di anni fa, quando lo Stromboli "si è incavolato" appena più del solito,  è stata generata un'onda di 5-6 metri che si è infranta sulla costa milazzese in soli 40 minuti.  Persino una colossale petroliera, che stava svuotando le stive, ha rotto gli ormeggi per la forza del mare! Naturalmente le autorità hanno subito minimizzato per non danneggiare l'economia turistica. A Milazzo è stato anche varato un pomposo ‘piano di allarme ed evacuazione’ ma non è stata mai effettuata una sola esercitazione per coinvolgere e sensibilizzare la popolazione! Tale piano concederebbe ai miei concittadini mezz'ora per darsela a gambe prima di finire sott'acqua. Verso dove? Difficile da dire visto che il territorio comunale sorge mediamente a 30 metri sul livello del mare.
Il problema principale da fronteggiare per una calamità naturale in quest'aerea, secondo me, non è  tanto quello di proteggere le poche centinaia di residenti fissi a Stromboli e Panarea (sperando, quindi, che accada d'inverno!) ma di salvare la vita alle decine di migliaia di persone (circa 100.000) che vivono sulla costa tra Messina e Patti. La protezione civile locale sicuramente non è adeguatamente preparata per un compito così grande e il problema dovrebbe essere affrontato creando un coordinamento tra enti locali (sindaci, provincia, ASL, ecc.) per redigere un piano di sicurezza globale almeno come quello elaborato per i comuni vesuviani a rischio.
Io ritengo colpevoli di superficialità o di criminale (in quanto consapevole) censura, i  politici e i tecnici (piazzati dai politici) e gli stessi media che hanno subito archiviato il problema tsunami come una bazzecola, una remota prospettiva secondaria rispetto all'attività lavica capricciosa ma  ritenuta sempre "sotto controllo" dello Stromboli.  Tutto questo solo per non danneggiare l'immagine delle Eolie e le fragili attività economiche di scaltri operatori turistici isolani e non?
Rimango in attesa di un Suo cortese riscontro.
Distinti Saluti

1 commento:

  1. PRENDO ATTO CHE, FINALMENTE, QUALCUNO NE PARLA PUBBLICAMENTE: http://www.la-citta.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1753:centraline-ed-area-ad-alto-rischio-per-legambiente-due-concetti-da-superare&catid=94:attualita&Itemid=98 ...QUANDO SEGUIRANNO IMPEGNI ED INIZIATIVE SERIE?

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